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Durata del permesso di soggiorno e rinnovo, cosa è cambiato con il Decreto Cutro?

La durata del permesso di soggiorno non è uguale per tutti i tipi di permessi di soggiorno, ma varia in base al tipo di visto utilizzato per l’ingresso in Italia e a seconda del motivo per il quale lo straniero è autorizzato a rimanere sul territorio nazionale. In caso di soggiorni di breve durata (inferiori ai 90 giorni) per motivi di visite, affari, turismo e studio non viene rilasciato un permesso di soggiorno, ma lo straniero dovrà semplicemente dichiarare, entro otto giorni dall’ingresso, la sua presenza in Italia all’autorità di frontiera al momento dell'ingresso, se questo è effettuato da un paese non appartenente all'Area Schengen, o al questore della provincia in cui si trova. 

Quanto dura un permesso di soggiorno per motivi di lavoro?
ll permesso di soggiorno per motivi di lavoro è rilasciato a seguito della stipula del contratto di soggiorno e la sua durata non può superare:

a) 9 mesi in caso di uno o più contratti di lavoro stagionale;

b) 1 anno  in caso di lavoro subordinato a tempo determinato

c) 2 anni in caso di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato,

d) 2 anni in caso di lavoro autonomo

Anche i permessi di soggiorno rilasciati a seguito di ricongiungimento familiare hanno una durata massima di 2 anni

Cosa si intende per rinnovo del permesso di soggiorno?
Il rinnovo del permesso di soggiorno consiste nel rilascio al cittadino straniero di un nuovo titolo di soggiorno di durata generalmente non superiore a quella stabilita con il rilascio iniziale, fatti salvi i diversi termini previsti dal D.lgs. n. 286/98 (TUI) e dal suo Regolamento di Attuazione e sempre che, alla data di scadenza, perdurino le condizioni che determinarono il primo rilascio.
Il DL 20/23 (CD Decreto Cutro), convertito con modifiche nella legge n. 50/23, ha introdotto, nella fase di rinnovo, un’importante novità in materia di durata di alcuni permessi di soggiorno, prevedendo che la durata del permesso rinnovato potrà essere al massimo di tre anni e non più di due come era fino ad oggi. Questo sarà possibile però  solo per i permessi rilasciati per motivi di lavoro autonomo, lavoro subordinato a tempo indeterminato e per i permessi rilasciati ai familiari ricongiunti.

Per tali permessi si supera quindi l’attuale previsione generale (5, comma 4, secondo periodo, T.U.I) secondo la quale il permesso di soggiorno è rinnovato per una durata non superiore a quella stabilita con il rilascio iniziale. Al termine del primo rinnovo, essendo maturati  cinque anni di soggiorno regolare in Italia,  sarà così possibile, in presenza degli altri requisiti previsti dalla legge, chiedere direttamente il rilascio di un permesso di soggiorno Ue per lungo soggiornanti.


Come si rinnova il permesso di soggiorno?
Il rinnovo del permesso di soggiorno va richiesto (tramite gli uffici postali o alla Questura, a seconda dei motivi del rinnovo) almeno 60 giorni prima della scadenza Tale termine è meramente indicativo, e in caso di inosservanza non è prevista un’immediata sanzione. Viene invece considerato irregolare lo straniero con permesso di soggiorno scaduto da più di 60 giorni, senza che ne sia stato richiesto il rinnovo.

Quali sono i diritti dello straniero nella fase di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno?
L'art. 5 comma 9-bis del TUI consente di svolgere temporaneamente attività lavorativa  nelle more del rilascio o del rinnovo del permesso di soggiorno. In caso di richiesta di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, per tutto il periodo necessario all’Amministrazione per portare a termine le procedure, lo straniero può contare sulla piena legittimità del soggiorno e svolgere attività lavorativa a condizione che:
• la richiesta del rilascio del permesso di soggiorno  sia stata effettuata dal lavoratore straniero all'atto della stipula del contratto di soggiorno, ovvero, nel caso di rinnovo, la richiesta sia stata presentata prima della scadenza del permesso, o entro sessanta giorni dalla scadenza dello stesso;
• sia stata rilasciata dal competente ufficio la ricevuta attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rilascio o di rinnovo del permesso. Gli effetti dei diritti esercitatati nelle more del rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno cessano solo in caso di mancato rilascio, rinnovo, revoca o annullamento del permesso stesso. In questa fase si può, quindi, iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale, rinnovare la Carta di identità scaduta, fare un cambio di residenza, godere delle prestazioni previdenziali, prendere la patente di guida, ecc.

Fissa un appuntamento per procedere con la richiesta telematica del rinnovo del permesso di soggiorno.

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La consulenza previdenziale e assicurativa viene richiesta oggi da moltissime persone, soprattutto da coloro che non sono molto esperti di previdenza e assistenza sociale.

Sempre più anziani si recano nei Caf per chiedere assistenza previdenziale e assistenziale. Durante una consulenza in campo previdenziale e assistenziale possono essere fornite utili informazioni in tema di pensioni, maternità, invalidità, infortuni e malattie professionali. Chi richiede una consulenza vuole ottenere delucidazioni riguardo, ad esempio, alla pensione di vecchiaia o d'invalidità, oppure all'estratto contributivo. In realtà tale tipologia di consulenza non si ferma all'ambito pensionistico ma abbraccia diversi argomenti, abbracciando anche la  previdenza integrativa. Chi fornisce consulenza previdenziale e assistenziale deve sia fornire informazioni chiare e precise sulla sfera dell'inquadramento aziendale presso gli istituti previdenziali e assicurativi che riguardo agli aspetti assistenziali, pensionistici e assicurativi (ad es. malattie, congedi parentali e infortuni).

Presso la nostra sturttura operano sia incaricati di Patronato per la profilazione pensionistica che operatori Finanziari e Assicurativi, che possono prospettare piani pensionistici personalizzati, coperture assistenziali aggiuntive, piani mutalistici e gestione del TFR
 
I consulenti valutano innanzitutto la situazione del soggetto, facendo domande e chiedendo documenti necessari  per un esame più accurato; poi, grazie alla sua esperienza e competenza, cercheranno di migliorare la posizione del cittadino.

Possono richiedere in qualsiasi momento una consulenza previdenziale e assistenziale i lavoratori autonomi, i lavoratori parasubordinati, i datori di lavoro e, ovviamente, i privati. Un buon consulente, dunque, valuta attentamente la situazione in cui si trova il cliente e cerca di trovare la strada migliore per risolvere la sua problematica nel rispetto della normativa vigente.

Raccomandiamo sempre a coloro che hanno intenzione di chiedere una consulenza previdenziale e assistenziale di recarsi presso strutture che forniscono anche assistenza e rappresentanza in caso di controversia con gli istituti assicurativi, previdenziali e ispettivi del lavoro. 

 Ci occupiamo di:

  • Investimenti
  • Piano di Risparmio
  • Previdenza
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    Infortuni
    Copertura Sanitaria (Spese Mediche - Invalidità - Ricovero )
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L’inserimento dei metri quadri (reali e ai fini TARI) in visura catastale è un passo avanti del Catasto Digitale, che rende più trasparenti i dati sugli immobili e, forse, prepara la strada verso la Riforma del Catasto, che doveva essere compresa nella delega fiscale ma rinviata a data da destinarsi. Ma ci sono punti critici:

  • i mq del Catasto devono corrispondere a quelli delle planimetrie, in caso contrario il contribuente deve attivare una procedura non semplicissima, e si teme una complessa fase di transizione per rendere coerenti tutti i dati;
  • non bisogna fare confusione, perché ai fini fiscali continuerà a essere utilizzata la rendita catastale basata sui vani.

Analizziamo i pro e i contro della novità annunciata dall’Agenzia delle Entrate, che dal 9 novembre mette a disposizione dei contribuenti, in visura catastale, i nuovi dati sui metri quadri dell’immobile (se appartenente ai gruppi A,B,C).

Secondo l’Agenzia delle Entrate, si tratta di una semplificazione per i contribuenti, che possono accedere direttamente e facilmente a dati prima disponibili solo ai professionisti. La cosa più importante è fare attenzione alle due diverse voci relative ai metri quadri in visura catastale e al loro utilizzo.

 

Ai fini commerciali

 

  • Il dato sulla superficie complessiva dell’immobile  è utile ad esempio per operazioni di compravendita: non bisognerà più fare complicate ricerche per verificare se le superfici indicate dal venditore si riferiscono ai mq commerciali o calpestabili.
  • Il dato sui metri quadri in visura catastale permette di calcolare velocemente il valore commerciale di un immobile partendo, ad esempio, dalle quotazioni immobiliari OMI pubblicate semestralmente dall’Agenzia delle Entrate: sarà più facile identificare superfici “gonfiate” in sede di vendita e stimare il valore di mercato di un immobile.

 

Ai fini fiscali

Resta però il punto dolente rappresentato dal valore ai fini fiscali e qui il discorso si complica. Per le tasse sugli immobili, ovvero IMU e TASI, il valore di riferimento continua a essere la rendita catastale, che fino a quando non sarà messa a punto la Riforma del Catasto continuerà a basarsi sul numero dei vani. Risultato: non si risolve il nodo centrale rappresentato dal disallineamento fra rendite catastali e valore di mercato degli immobili. Nell’attesa della Riforma del Catasto, quindi, il contribuente continuerà a pagare IMU e TASI con le stesse regole di prima, non cambia nulla.

 

Ai fini TARI

Infine, c’è un terzo valore, la superficie ai fini TARI: sono i metri quadri calpestabili  senza muri e spazi aperti (balconi, terrazzi). Qui, da una parte, come sottolinea l’Agenzia delle Entrate, per il contribuente c’è una semplificazione: stop auto-dichiarazione  perché il dato su cui il Comune di basa per calcolare la TARI è quello in visura. Anche qui, però, c’è un “ma“: nel caso in cui il possessore dell’immobile rilevi incongruenza fra il dato inserito in visura e quello in proprio possesso, deve attivare la procedura Docfa, per aggiornare i dati catastali inserendo le novità nella planimetria. Questo è un passaggio non semplice: è vero che è lo stesso che veniva già utilizzato prima, ma si teme un alto numero di casi in cui il dato del Fisco non corrisponde a quello in planimetria.

 

Rettifiche

In generale, sia per quanto riguarda le superfici complessive (utili in caso di operazioni sul mercato), sia per la TARI, in tutti i casi in cui il proprietario ha realizzato dei lavori – magari anche comunicandoli al Comune ma senza registrarli all’Anagrafe Tributari – si prevedono procedure di rettifica.

Presso CAF Torino, potrai richiedere la nuova visura catastale e confrontarti con il nostro Consulente per verificare l'esattezza dei dati presenti al Catato e valutare insieme a lui l'eventuale necessità di rettifiche.

 

Fissa l'appuntamento, senza attendere conferme!

Ti preghiamo unicamente di cancellare l'appuntamento qualora tu decidessi di non rispettarlo, per non penalizzare gli altri clienti.

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Controllo modelli da parte dell’Agenzia Entrate - richiesta di documentazione

Se il contribuente riceve dall’Amministrazione finanziaria una richiesta di documentazione a riprova degli oneri detratti del Mod.730 liquidato dal nostro Caf, è attivo il servizio gratuito di assistenza finalizzata alla verifica della completezza della documentazione da consegnare.

Qualora il contribuente non trovi più la documentazione di supporto al suo modello 730, il nostro Caf potrà recuperare la propria copia archiviata, supportando così il contribuente nell’esibizione dei documenti.

Il servizio di assistenza per i nostri clienti è Gratuito

 

Per clienti che non hanno effettuato da noi il mod. 730, provvederemo a fornire un preventivo ad hoc, in funzione della complessità della procedura.

 

Avvisi di irregolarità

 

In caso di ricezione di un avviso di irregolarità  Caf Torino provvede alla sua sistemazione tramite la procedura telematica dell’Agenzia delle Entrate senza alcun addebito se si tratta di un errore addebitabile al Caf.

Se l’errore è attribuibile al contribuente, verrà richiesto un piccolo compenso variabile a seconda della complessità del problema.

 

 

ATTENZIONE : Per poter avere la migliore tutela fiscale è necessario che qualsiasi richiesta proveniente dall’Amministrazione finanziaria venga immediatamente consegnata al Caf: occorre tempo sia per recuperare i documenti archiviati, sia per redigere l’istanza di autotutela necessaria per la sistemazione dell’avviso di irregolarità.



Contenzioso tributario

Se il contribuente ritiene illegittimo o infondato un atto emesso nei suoi confronti (per esempio, un avviso di liquidazione o di accertamento, una cartella di pagamento), può proporre ricorso tributario alla Commissione tributaria provinciale per chiederne l’annullamento totale o parziale.

 

Sportello di primo aiuto gratuito : la proposizione del ricorso comporta costi aggiuntivi rappresentati dall’obbligo di farsi assistere da un difensore e dal rischio, per chi perde, di essere condannato al pagamento delle spese.

Il nostro Caf, con le proprie competenze specifiche in materia e con l’assistenza di esperti tributaristi e legali, offre gratuitamente una prima assistenza tributaria per un aiuto nella fase di valutazione dell’opportunità di instaurare il contenzioso tributario.

 

Ricorso tributario : se la valutazione porterà alla decisione di presentare il ricorso tributario, è prevista una assistenza tecnica completa con la redazione del ricorso tributario e l’assistenza processuale nelle successive fasi in caso di necessità.

Il servizio è offerto a tariffe vantaggiose, chiare e trasparenti, con la redazione di un preventivo di spesa preciso e approvato dal cliente.

 

 

 

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